Bosco del Corvo

Da Fuoco Nero.
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Bosco del Corvo

House cox hornwood.png

Signore Lady Gwen Hornwood Cox
Vassallo di Naerys Celtigar Blackwood
Consorte
Popolazione 80 circa
Religione Culto dei Sette
Produzione Legna
Lord predecessori Thorian Hornwood

Situato a circa poco meno di un giorno di cavallo ad ovest di Raventree Hall, Bosco del Corvo è in realtà una piccola cittadina montana che ha fatto della caccia e della legna la sua principale fonte di sostentamento e guadagno. Abitazioni, stalle e cascine sono interamente costruite in legno, l’unico edificio in cui è presente la pietra come elemento strutturale è la casa padronale. La popolazione, per quanto di origini e tradizioni semplici, è stata spesso coinvolta negli affari ufficiali e nobiliari data la vicinanza con la fortezza militare di Raventree Hall. Elemento caratteristico della città è la fontana al centro della piazza principale circondata da abitazioni e botteghe, dalla quale sgorga in modo quasi naturale l’acqua che nasce dall’alto dei monti che separano le Terre dei Fiumi dall’Ovest.
Nel 202 AL viene assegnata a Lord Thorian Hornwood che, considerata la situazione in atto in quel periodo, i primi scontri che si riveleranno presto nella seconda ribellione Blackfyre, fa costruire rapidamente una basilare ed inizialmente temporanea linea di difesa in legno che invece permane ancora.
La sovranità del territorio passa a Lady Gwen Hornwood, sorella di Thorian, per volontà del Lord Protettore Roger Blackwood come dono di nozze per l'imminente matrimonio con Lord Vamel Cox dopo che il fratello lascia i Fiumi per ritirarsi nuovamente a Nord. Lord Blackwood invia inoltre, per aiutarla nella gestione del nuovo territorio uno dei suoi ambasciatori, Sir Gale di Raventrehall, che da quel momento diventa castellano di Bosco di Corvo.

Curiosità e leggende

Per un lungo periodo la fontana al centro del villaggio è stata creduta in grado di donare visioni a chi vi si abbeverasse.
Numerose testimonianze raccontano di un uomo che nella notte, proprio nella piazza, gridava estasiato di aver visto qualcosa di magnifico e colorato volare nel cielo sopra il paese, brillante come le stelle e grande come un drago. Una donna dalle ali di uccello nuda, bellissima e prosperosa.
Un’ altra volta accadde che una giovane locandiera, sfinita dal turno di lavoro si sia accostata alla fonte per sciacquarsi il viso e dissetarsi. La fanciulla con il viso e i capelli ancora bagnati, prese a cantare e danzare in circolo per tutta la piazza. Nella sua danza, estatica, ella si denudava e spronava i passanti a fare lo stesso per celebrare insieme a lei la bellezza della natura.
Queste e molte altre storie sono rimaste impresse nella memoria degli abitanti, la maggior parte delle quali sono vicende innocenti, divenute per gli stessi abitanti fonti di ilarità e, forse, ispirazione per divertenti emulazioni.
La credenza che la fontana doni predizioni, visioni mistiche o persino divine risale a un passato antico, quando Bosco del Corvo ancora non aveva neanche l’aspetto di un villaggio, ma consisteva solo in pochissime casupole di poveracci. A quel tempo, un pellegrino giunse in quel luogo quando ormai stava morendo quasi di sete e si salvò dissetandosi dall’acqua che sgorgava in quel punto. Una volta recuperate le forze, il pellegrino si rivelò un septon in “missione divina”, che benedì quell’acqua come dono divino capace di salvare chi riponga la sua fede nei Sette.


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