Raven's Beak

Da Fuoco Nero.
Versione del 22 set 2017 alle 17:35 di Stinogoal (Discussione | contributi)

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“Quando la vidi per la prima volta, la circonferenza delle mura che stringeva l’intera città, mi trasmise subito l’idea di trovarmi davanti a qualcosa di perfetto, come il segno del cerchio stesso. Raven’s Beak è di certo l’emblema della funzionalità e dell’eleganza al tempo stesso. La piazza del mercato era già allora il fulcro stesso della vita che scorreva tra le sue strade, nei suoi rioni; la sua realizzazione è in realtà recente, basata sul progetto dei famosi Godric e Roman Manwoody – ho scoperto in seguito – e racchiude una forte simbologia religiosa. Si sviluppa infatti su sette lati e lungo ciascuno di essi è posta una statua dei Sette Dei, mentre al centro sorge una splendida fontana, formata da una grande vasca di forma ellittica, con uno splendido gruppo marmoreo nel centro, sopra il quale si eleva un poi obelisco. Ricordo ancora la prima volta che vi girai intorno, notando come sul bordo della vasca sono fedelmente riprodotte le piante e i fiori più belli di queste terre. Il blocco centrale raffigura invece una scena di trionfo – una vittoria militare mi era stato detto – e la figura più imponente porta il simbolo dei Manwoody. Contrariamente a quel che si potrebbe pensare, questa statua non ha un volto di alcun membro di quella casata; anzi, ne risulta molto comune, come per rappresentare lo Spirito stesso dei Manwoody. Sulla piazza di affacciano anche alcune tettoie, lungo i lati, e corvi e teschi scolpiti a richiamare i simboli della città e della casata reggente. Questi portano al loro interno l’acqua piovana ai sette pilastri, come delle gigantesche acquasantiere, per ciascuna divinità e per purificare i loro altari. I viali principali convergono con geometrica disciplina verso al centro, verso la fontana, frammezzati da due gruppi di nicchie affrescate, sormontate da tetti aguzzi sotto i quali trovano riparo i mercanti e le loro merci. La città è famosa, da sempre, per il suo commercio d’ogni genere di bene. All’esterno trovano posto invece le bancarelle occasionali, quelle dei nomadi e degli accattoni.

Per volere di Roman, sette sono i viali che si dipartono dalla piazza principale, e so per certo che ciascuno dovrà essere ai membri più illustri della casata Manwoody. L’unico viale che porta già un nome è quello di Godric, mio padre. Il palazzo della nostra famiglia, ovviamente, fu eretto nella parte più alta della città. Anche la sua pianta è il frutto di una ricerca di equilibrio e forza, di simmetrica potenza quale quella che il mio sangue tramanda e ricerca. Due corridoi coperti collegano l’area al centro, più grande, alle due laterali minori, una delle quali – quella a ovest – è impiegata a giorni alterni come tribunale; è il Palazzo di Giustizia, di cui intendo serbare tutta l’importanza che ricopre. Lo spettacolo più maestoso, però, è dato dai giardini del Palazzo, dove le piante e i fiori e gli animali più belli di tutta la regione trovano rifugio nella pace di casa Manwoody.”

Con queste parole veniva descritta Raven's Beak, prima che, nel 201 AL, al termine della seconda ribellione Blackfyre, venisse rasa al suolo dai piromanti inondandola di altofuoco, a monito futuro per tutte le genti di Westeros. Raven's Beak aveva infatti aperto le porte al nemico senza combattere, diventando un importante avamposto dei ribelli durante la guerra. Della gloria passata, resta solo un cumulo di rovine fumanti.

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