Geografia

Da Fuoco Nero.

In questa sezione verrano descritte le caratteristiche più importanti delle terre in gioco. Per le descrizioni del mondo in genere, si rimanda alla solita Wiki del ghiaccio e del fuoco.

Volo del Falco

“Mio Lord, ricorda che i tuoi natali del Falco ti danno il nome, non le ali” Proverbio di Volo del Falco che, nel ricordare la tragica morte di Lord Arryn (che diede il nome alla terra), afferma di non affidarsi solo al proprio nome ma far piuttosto conto sulle proprie forze.
Volo del Falco riposa fra la Forca Azzurra e la Forca Rossa del Tridente, il che lo rende anzitutto territorio propizio per la pesca alla trota, attività nella quale gli abitanti sono più che esperti. Entrambi i fiumi sono facilmente navigabili con barche e chiatte dal basso scafo e prevalentemente condotte a remi (anche se nulla vieta di sfruttare il vento con le vele, avendo cura di tener d’occhio le rare ma pericolose rocce). Le correnti d’aria proveniente dai due mari vicini fanno sì che il clima non sia però troppo umido: queste infatti stemperano la generale calura, e regalano un clima mai troppo caldo in estate né troppo freddo in inverno. Un clima, questo , particolarmente propizio alla viticultura: terrazze artificiali si prestano particolarmente ad ospitare ingenti quantità di filari, che regalano, opportunamente lavorate, uvaggi di pregiata qualità; orgoglio di Volo del Falco è infatti un vino bianco dal carattere fortemente minerale, la cui piacevole sapidità si sposa estremamente bene con le specialità di pesce della zona: il “Biancofalcone”. Il territorio garantisce anche una piccola quantità di uva rossa, che regala un raro vino dal gusto morbido e fruttato, decisamente poco tannico, caratterizzato da un invecchiamento non troppo lungo: il “Sangue di Falco”. Al di là delle note enologiche, il terreno si caratterizza poi per l’assoluta assenza di rilievi orografici: una pianura che (corre l’onere di ripeterlo) non blocca gli influssi marini che permettono la mineralità dei suddetti vini; va da se’ che essa favorisca anche la coltivazione di ortaggi che mai mancano ad accompagnare trote o cacciagione. Assolutamente ignorato dagli abitanti, invece, è l’allevamento, fatta eccezione per quello (anch’esso però sporadico) di maiali e galline. Boschi, questi, non ricchi di funghi, mentre abbondano di una divertente e colorata varietà di bacche edibili e di frutti di bosco (famosi i lamponi, utilizzati specialmente per un sofisticato sorbetto con ghiaccio e Biancofalcone caramellizzato); sorprendente, poi, la presenza di tartufo nero in quantità tutt’altro che risibili. La fauna è quella tipica boschiva, con una prevalenza di cinghiali e lepri: scarsi sono invece i cervi. Purtroppo il territorio scarseggia quanto ad altre fonti di risorse: se non manca la pietra (non vi sono vere e proprie cave, ma gli abitanti hanno ben presto imparato a divellere le radure per trovarla, così come ad organizzarsi per appropriarsi e lavorare i massi che formano i letti dei fiumi: in particolare quelli della Forca Rossa si presentano ampi e levigati), assolutamente assenti sono invece le fonti di ferro e, ancor meno, di oro. Unico fiore all’occhiello, in tal senso, è il famoso giacimento di zaffiri che sorge al nord , vicino al letto della Forca Azzurra: si tratta di un deposito alluvionale di quarzite che nei secoli ha avuto modo di rifondersi. A Volo del Falco è presente una miniera di zaffiri.