Canzoni: differenze tra le versioni

Da Fuoco Nero.
(Il giorno che uccisero Robin il Nero)
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<br/>Pianse la dama e rise il guerriero;  
 
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<br/>Lo Sconosciuto tende l'artiglio,  
 
<br/>Lo Sconosciuto tende l'artiglio,  
<br/>Scorre fumante il sangue vermiglio.<br/>
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<br/>Scorre fumante il sangue vermiglio.
 
<br/><br/>Dicevano fosse il figlio di un drago,  
 
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<br/>Nato in segreto sul bordo del lago;  
 
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<br/>Cala la sera, concluso è il gioco,  
 
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<br/>Domani è un giorno di sangue e di fuoco.
 
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Versione delle 13:38, 18 ago 2015

From the ash

Autore sconosciuto
From the ash of an ancient castle
will rise an old house lineage
tremble strong in your heavy cloak
because you don't forget they are alive

When the rain wets your face
hints a melancholy smile
chills run down your spine
because the heirs will never sleep

The towers printed against the sunset
the armor sparks of a bloody red
dwell your hand on sword lifted
because the bloodline will be respected

From the ashes of a fortress
hide the cowardice into the wine
resurrected is the ancient line
because you don't forget they are alive

La Canzone del Deserto

Autore sconosciuto
Di lacrime e di sangue, di polvere e di vento,
di tutti i nostri sogni è la sabbia del deserto,
perché è lì che sono scritte le storie di tutti,
puttane, sognatori, eroi per caso e farabutti.

Il deserto è il cimitero della gente senza storia,
di paure, menzogne e amori ignori alla memoria,
tra rovine di un passato di violenze e rancori,
per trovarsi, nel domani, una volta ancor più soli.

D'infinite solitudini, di lacrime e di vento,
di sangue e di follie, è la sabbia del deserto,
di eroi senza volerlo, di amori senza fine,
di strade nella polvere che incrociano le vite.

Ma mai sarà finita,
la canzone del deserto, il deserto della vita.

Il ritorno a casa

Autore sconosciuto
Cantamo, cantiamo
il freddo lasciamo!
Voga un altro po', vai!
È tardi ora mai,
voi siete già nei guai!
voga amico mio, vai!
Qua non si può stare
c'è troppa via da fare...
Voga, voga
voga un po', amico
voga un altro po',
dove si va non lo so!
Cantiamo, balliamo
la fame lasciamo!
Voga un altro po', vai!
Partiamo di nuovo
per non ritornare!
Voga amico mio, vai!
Non voglio scherzare,
c'è troppa via da fare...
Voga, voga
voga un po', amico
voga un altro po',
dove si va non lo so!
Cantiamo, cantiamo
la morte lasciamo!
Voga un altro po', vai!
La guerra non la rivedremo già mai!
Voga amico mio, vai!

Glory to the Brave

Questa canzone, originaria dell'Isola dell'Orso, venne portata sulla terraferma dai contingenti Mormont e subito adottata da tutti i soldati del Nord, in occasione di funerali solenni di combattenti che si erano distinti per valore e coraggio.

Snow is falling down on this glorious land
colors fading, turning into white again
To fallen heroes angels sting, they cry their winter tears
endless mourning days will turn to years

So this is goodbye, I take leave of you and
spread your wings and you will fly away now, fly away now

Nothing on earth stays forever
but none of your deeds were in vain
Deep in our hearts you will live again
you're gone to the home of the brave

Senza titolo

Autore sconosciuto
Su, sulla cinghia rovesciata
Con cuore d’acciaio, l’hai scalata.
L’acqua dell’oceano è ghiacciata
E l’ora della tua morte è quasi arrivata
Con le fanciulle sei andato a dormire
Tutti un giorno dovranno morire!

Saltafuoco, ovvero La canzone di Lord Crossfire

Seduto alla taverna, l'uomo ascolta le conversazioni delle persone attorno. Si parla delle cento monete d'oro rubate, che ogni tanto diventano cinquanta o mille a seconda dei tavoli; si parla di strani movimenti a sud e lungo le vie, di misteriosi guerrieri che distruggono tutto ciò che incrociano sul loro cammino; si parla di un uomo giustiziato senza colpa, un uomo con sangue reale nelle vene. Il popolo ama le storie. Poi, un gruppo inizia a colpire ritmicamente il solido legno del tavolo e intona una canzone. Poco a poco tutta la sala si unisce. Gente fuori entra per unirsi al coro. In poco tempo, l'uomo si ritrova immerso dentro quella canzone, dentro la nascita di una nuova leggenda. Sorride. Sì, il popolo ama le storie, il popolo ama i suoi eroi.

Saltafuoco, Saltafuoco
Corri veloce nel bosco infuocato
Saltafuoco, Saltafuoco,
oltre le mura del fiore spinoso
una signora sospira per te!

Stupidi briganti, che fregaron il teschio nero,
di cento monete più leggero!
Falchi, grifoni, e anche qualche schiera di coglioni,
verso l’impresa di poterle trovar!

Saltafuoco, Saltafuoco,
corri veloce nel bosco infuocato
Saltafuoco, Saltafuoco,
oltre le mura del fiore spinoso
una signora sospira per te!

Verso l’impresa che volle il pesciolino,
l’armata procedeva lungo il suo cammino,
ma nella radura un verde fuocherello
avvolse le gambe del lord senza cervello!

Saltafuoco, Saltafuoco,
corri veloce nel bosco infuocato
Saltafuoco, Saltafuoco,
oltre le mura del fiore spinoso
una signora sospira per te!

Come conigli fuggi’ono veloci,
mostrando il deretano violato rudemente,
lasciando un mercenario solo col becchino,
ma egli riscrisse da solo il suo destino.

Saltafuoco, Saltafuoco,
corri veloce nel bosco infuocato,
Saltafuoco, Saltafuoco,
oltre le mura del fiore spinoso
una signora sospira per te!

Dalla schiena di ferro e l’animo di un leone,
ferito nel cuore che arde di furore,
salta oltre fuoco, oltre la paura,
acciaio che trapassa la nera armatura!

Saltafuoco, Saltafuoco,
corri veloce nel bosco infuocato,
Saltafuoco, Saltafuoco,
oltre le mura del fiore spinoso,
una signora sospira per te!

Neve al Sole

Di Mel Lungapenna
Scende la Tormenta, possanza temuta
la furia del Lord che giunge tuonando
forte di braccio, risata arguta:
Bada, è l’Inverno che sta arrivando!

V’era altresì del deserto un Fiore,
da Rosse Montagne il vento la spinge;
attenti, miei Lord, ea reca dolore:
sugli occhi suoi dolci promessa perisce!

Corri veloce nel bosco infuocato,
Lord della Torre, qualcuno t’attende.
L’ardito dono, l’amore bramato:
quel Fiore del Sud che fiamma t’accende!

“T’amo”, ahimé, son brevi parole,
d’arguzia di donna cadesti preda.
Povero Lord, neve al Sole:
dal suggello del patto il Teschio s’avveda!

Già, che l’Inverno è ormai alle porte,
e le parole le porta via il vento.
Promesse vane ormai son morte:
d’alto lignaggio soffri l’avvento!

Alto lignaggio, stavamo dicendo?
Alto lignaggio disperso nel vento!
Piega il ginocchio, come neve cadendo:
Anche il Nord ha un fuoco, ma ormai s’è spento!

Or perderai il tuo candor, dolce fiore,
ma forse d’altra cagion fu lordato?
Con mente svelta recasti dolore:
Due prodi uomini hai rovinato!

Illuso uno, l’altro caduto,
feccia rimani, feccia diventa;
udite ora questo bel liuto:
solo una dama ghigna contenta!

Piangono in due, o ancor non sanno
che vittime cadder di sguardi e parole;
chi il proprio amor, chi l’alto lignaggio
sciolse crudele come Neve al Sole!

Palco di Sangue

Di Mel Lungapenna
Ridere, ridere, ridere ancora,
Ora la guerra paura non fa!
Bevono i soldati avanti al fuoco la sera
Bevono i soldati vino a sazietà.

Musica di tamburelli fino all’aurora,
il Baratheon che forse la Dayne accoppò
vide nelle accuse la sua Oscura Ora,
e a singolar tenzone Harroway sfidò.

“Salvami, salvami, savio Lord Shawney:
nelle parole pietade non ho!
Con tanto sangue io lavo gli orrori
di costui che la verità cercò!”

“Dategli dategli spada e brocchiere,
ferro lampante, legno d’un Re,
presto, più presto perché possa barare,
dategli lo scontro più feroce che c’è!”

Ma ahimé il nobil Lord di Torny Flower,
uomo possente, più grande non c’è,
unico che la Sua Furia osò sfidare,
volle far capire il Lord Maggiore chi è!

Oh! Oh! Mazzate (x4) Oh! Oh!

Come una pentola, sangue e bollori
ferro d’usbergo trattiene si sa!
Alché il buon Roman volle gli onori
Facendo mostra delle nudità.

“Avanti, Cervo, che stai a fare,
temi forse ancora per la tua dignità?
Tremi forse alla tua idea di pugnare?
Mostrami ogni faccia della tua slealtà!”

Alfin il Cervo si dovette spogliare,
poiché non mostrasse meno virilità.
E costui che soltanto sa menare
vinse il duello con malignità.

Verde il prato, d’ambra il legname,
rosso il sangue che terra toccò:
anche se grande il Lord di Torny Flower,
stanco di lottare la sua testa chinò.

Cadde Harroway per lavare l’ingiuria
Là nei Fiumi dove non c’è più verità
Grida il folle Cervo: “Nostra è la Furia!”
Ma la Giustizia qua, come si fa?

Oh! Oh! Mazzate (x4) Oh! Oh!

La Grappa di Scioni

Dei balordi della Locanda dell'uomo inginocchiato
Ehi, dai, vieni anche tu!
Bevi bevi la Grappa di Scioniiiiiiiiii!

(Variazioni sul tema)
Scioni, Scioni, viva la Grappa di Scioni!
Scioni, Scioni, viva la Grappa di Scioni!
E l'ha bevuta tutta, e non gli ha fatto male:
l'acqua fa male, la grappa fa cantare!

(Possibilmente con qualcuno che porti in trionfo il busto di di Lord Shawney, esponendolo a mo' di trofeo)
Uno di noi, Lorsciòni uno di noi!
Uno di nooooooooiiiiiiiiiiiiiii!
Lorsciòni uno di nooooooooiiiiiiii! (etc.)

Il rifiuto al duello

Canto commissionato da Gareth Baratheon, di Ser Trona
Sir Baratheon ti sfida a duello,
sei pronto a questo fardello,
la spada lucente, l'elmo cornuto,
e la fierezza d'un guerrier vissuto,
alla sua lama sottrarti non potrai,
se non come un vil bimbo piangerai.

Rit.
Il guerriero cerca sempre il duello.
ma oggi qualcuno ha preferito il bordello,
questo è il canto della finta tenzone,
finta perché tra guerriero e buffone.

Messer Hightower non rispose all'appello,
le gambe tremavan al verbo duello,
la faccia pallida il tratto del viso acuto,
per la sua vita deve aver più che temuto,
da questa tenzone se ti sottrarrai,
con questa canzone ricordato sarai.

Rit.
Il guerriero cerca sempre il duello,
ma oggi qualcuno ha preferito il bordello,
alcuni amano con la spada ferire,
altri dietro ai libri son destinati a perire.

Canto commemorativo dell'anniversario dell'unione casa Manwoody e casa Martell

Di Ser Trona
Casata inflessibile del deserto,
donna dal dolce cuore aperto,
forse dura a volte con la parola,
ma il duro clima le fece da scuola.
Con quest'unione si avrà pace e prosperità,
e nel suo regno nessun chiederà più carità
lei è una lancia contro il sole scagliata,
Regina del sud dall'anima mai domata .
Roman è un signore forte e generoso,
un uomo che porta un blason pericoloso,
un teschio d'oro incoronato,
poco adatto a chi di cuor è dotato.
Ma nel suo cuore v'è per il prossimo amore,
egli è un grande cavalier dal forte onore,
sposando una regina alla famiglia alleata,
gettò le basi per una lunga epoca dorata.
Solo un anno dal matrimonio è ormai passato,
ma quest'unione dai sette ha avuto il suo fato,
due case da epoca molto unite ed alleate,
hanno creato due pargoli dalle strade incrociate,
il popolo può benedir per anni le sue divinità,
Manwoody e Martell saranno pace, fortuna e prosperità.

Canto del popolo Manwoody


Montagne rosse noi vediam,
Manwoody noi ci chiamiam,
terra difficile da lavorar,
ma non ci lasciamo disperar.
Noi siam famosi per fedeltà,
ingegno, pace e laboriosità,
vieni da noi per lavorare,
e nessuno ti potrà più tormentare.
Teschio e corona in campo nero,
di questo blasone io vado fiero,
Manwoody io mi faccio chiamare,
e nessuno la felità mi potrà levare.

Ecco a cosa porta l'avventura

Di Ser Trona
In una foresta un bardo si era allontanato,
con la testa assorta in un canto strampalato,
sperava di ritrovar un oggetto perduto,
quando sentito un grugnito si fece muto,
voltandosi poi verso la boscaglia fitta,
gli venne a dir poco la peluria ritta,
un grosso maiale lo stava ad osservare,
ma senza che un passo osasse fare.
Il bardo capendo la sua brutta situazione,
pensava che a lui toccasse di sangue minzione,
non volendosi far caricare dal suo piatto preferito,
fin in cima ad un albero come un roditor è salito,
guardando dall'alto verso la base dell'arbusto,
vide che la creatura a torturarlo non avea più gusto.
La moral della storia è si fatta,
possa esser io una testa matta,
se un brigante il bardo incontrava,
tal pietà di sicuro non la mostrava,
tra maiale in vero v'è differenza,
come tra lord e chi vive di violenza.

Premessa Bardica alla commedia di Mel Lungapenna

Di Ser Trona
In queste belle terre di guadi,
all'ascolto è meglio che badi,
tante storie son qui partite,
ed alcune valgon come pepite,
ma dovete fare grande attenzione,
a tutte non dovete prestar cagione,
seppur un bardo sia un portento,
porta voci come un soffio di vento,
lui ha le orecchie sempre aperte,
e ha paura delle ferite inferte,
ma se a tacer lo riuscite ad obbligare,
le voci brutte potrebbero non arrivare,
perché del bardo non fermerete la parola,
essa a quel punto alle vostre spalle vola,
e come un pugnale molto affilato,
vi si infilerà dietro al costato.

Il Cavaliere del Grano

Di Ser Trona
Il grandioso Cavaliere del Grano,
era solo un misererrimo popolano,
armato di spada e ligneo scudo,
finì la bella come un verme nudo,
"Son sopravvissuto alla battaglia!"
quasi fosse un asino che raglia.

Grande cavaliere del grano,
al mulino hai scavato con mano,
hai seppellito gli ori dei guerrieri,
e sei tornato ad esser l'uomo di ieri.

Nel tuo mulino sei quindi tornato,
e tua moglie Rosita hai ritrovato,
"Fortuna e gloria" hai poi sussurrato,
e in quel momento ti sei rovinato,
or sei eroe e uomo molto abbiente,
ma presto sarai spettro nullatenente.

Grande cavaliere del grano,
in battaglia non fosti vano,
hai guadagnato col sangue,
ma il tuo destino or langue.

Il mulino in notte rapido è bruciato,
tua moglie con l'oro ti ha salutato,
or neanche di Antonio puoi ricordare,
il nome umano che solevi portare,
sei il cavaliere del grano e sei morto,
ma il tuo spirito si è tosto risorto.

Spettro cavaliere del grano,
alla fine l'hai preso nell'***,
sei or fantasma di vendetta,
che fu eroe e perse la via retta.

Il figlio di Jasper Lannister

Di Ser Trona
E chi sei tu il Leone ruggì ferocemente,
al biondo boccolo del bimbo ridente,
non fu il mio seme nemmeno il più losco,
questa è tutta la verità che io conosco,

In una notte tetra tua madre ho incontrato,
ma nel suo letto non mi sono conciliato,
ero stanco e son rientrato nelle mie magioni,
non fu sera abbastanza lunga per libagioni.

E così parlò e così parlò il leone
ma di quella sera restava un nebbione
e nessuno riconosceva il biondo ricciolone.

E così parlò e così parlò il signor lord del leone
ma di quella sera restava sol un gran nebbione
e nessuno voleva il pargolo bastardo in questione.

Ballata a due sul Cavaliere del Letto

Di Ser Trona
T: Hai sentito l'urlo stanotte?
S: Cos'è i soliti lord fanno a botte?
T: Qualcuno sotto talamo infilato
S: Davvero e chi lo ha scovato?
T: ho visto due lord interrogarlo
S: e nessuno a giustiziarlo?

T: No un nuovo cavaliere è nato!
S: Chi è? come viene chiamato?
T: L'indesto cavalier del letto!
S: E chi sarebbe il poveretto?
T: Gharrett sotto il talamo scovato!
S: il ganzo cavalier letto è così nato!

S: Ma dimmi dove l'han trovato?
T: Sotto il letto di Sarabi era celato.
S: Ma lei or dalla vita s'è privata
T: e la verità resterà a noi celata!
S: già ma che fine tremenda!
T: che sia la fine di una leggenda?

S: No un nuovo cavaliere è nato!
T: Il suo nome sarà celebrato!
T: L'indesto cavalier del letto.
S: colui che nel sonno t'aspetto.
T: Gharrett sotto il talamo scovato.
S: il solo cavalier letto è così nato!

Elayne

Ballata commissionata da Lord Svenson Manstark per sua moglie Elayne, di Ser Trona
1: Ti voglio raccontar di una raro fiore,
2: E quale storia oggi mi vuoi narrare?
1: di colei che rubò del ManStark il cuore,
2: Nel forte ho visto rossi capelli passare,
1: E' lei hai visto il rosso fiore del Deserto
2: Colei che il cuore di Sven ha aperto
1 e 2 :Su Harrenal un rosso fiore è approdato,
il rosso fior del deserto è qui spuntato,
dolce per bellezza e rara per durezza,
la Lady d'acciaio Elayne sua altezza.
2: Posso dir che me ne son innamorato?
1: Dolce e decisa è Elayne la combattiva
2: Capisco perché dal nord si sia spostato
1: Ad angelo non puoi dar risposta negativa
2: Lady Elayne è la nostra nuova signora
1: Lunga vita lei sia intonato per anni ancora!
1 e 2 :Su Harrenal un rosso fiore è approdato,
il rosso fior del deserto è qui spuntato,
dolce per bellezza e rara per durezza,
la Lady d'acciaio Elayne sua altezza.

Marcia inno di Harrenal

Canto commissionato da Lord Svenson Manstark, di Ser Trona
La nera e vecchia fortezza,
un rifugio di pietra grezza,
un popolo più volte rinato,
nello spirito che è fortificato,
dal nord una calda Brezza,
Lord Sven è nostra altezza,
un comandante determinato,
un capo dall'animo beato.
Popolo di Harrenal salutate il nuovo giorno,
il nemico toglieremo per sempre di torno;
Popolo di Harrenal urla la tua eterna gloria,
oggi è il giorno in cui urleremo tutti vittoria!
Solo al drago noi rispondiamo,
tutti gli altri noi dominiamo,
siamo tutti come la torre nera,
non ci abbatte nessuna bufera,
siamo come la pietra della rocca,
resistiamo al dardo che ci incocca.
Popolo di Harrenal salutate il nuovo giorno,
il nemico toglieremo per sempre di torno;
Popolo di Harrenal urla la tua eterna gloria,
oggi è il giorno in cui urleremo tutti vittoria!

Il giorno che uccisero Robin il Nero

Il giorno che uccisero Robin il Nero
Pianse la dama e rise il guerriero;
Lo Sconosciuto tende l'artiglio,
Scorre fumante il sangue vermiglio.

Dicevano fosse il figlio di un drago,
Nato in segreto sul bordo del lago;
Dicevano fosse un feroce assassino,
Le mani rosse del sangue di bambino.

Non fu però l'acciaio affilato
a ucciderlo, né l'atto efferato,
Né fu il capriccio di un pesciolino:
Non era altro che un burattino.

Madre, oh Madre, insegna ai tuoi figli
A stare lontano da certi gigli:
Poiché il sorriso di alcune dame
È più mortale di mille lame,
E le catene di baci forgiate
Sono più strette di quelle ferrate.

Il giorno che uccisero Robin il Nero
Rise la dama e pianse il guerriero.
Cala la sera, concluso è il gioco,
Domani è un giorno di sangue e di fuoco.

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